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A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
STANDING CAP
Lettera maiuscola usata come lettera iniziale
della prima parola di un capoverso, compo-
sta da punti di misura superiore a quella dei
caratteri circostanti, ma appoggiata sulla
stessa linea di base. Per accrescerne l’effetto,
si possono usare maiuscole proprie di un
carattere molto diverso da quello del corpo
del testo. Vedi anche lettere maiuscole
iniziali e capolettera.
Ing: STANDING CAPITAL/CAP
Fr: GRANDE CAPITALE
Ted: STEHENDE INITIALE
Sp: CAPITULAR
Design: Alfredo Carlo
STAMPA AL VIVO
Porzione di elemento grafi co, come un’im-
magine stampata, una riga di caratteri, un
campo di colore, ecc., che si estende al di là
del formato della pagina. Gli indicatori di refi lo
vengono usati per indicare la grandezza reale
della pagina; qualsiasi elemento stampato al
di fuori di questi indicatori sarà refi lato dalla
pagina. La misura esatta della pagina dipen-
derà dal grado di precisione della macchina
da stampa e della refi latrice.
Ing: BLEED
Fr: FONDS PERDUS
Ted: BESCHNITT
Sp: IMPRIMIR “A SANGRE”
Agenzia di comunicazione e immagine: Brunazzi
& Associati, Torino; Direttori creativi: Giovanni Brunazzi,
Andrea Brunazzi
STAMPA A LAMINA DI PLASTICA
Procedimento attraverso cui una sottile
lamina di plastica viene fusa sulla carta attra-
verso una matrice riscaldata; viene spesso
utilizzata per dare enfasi a loghi, illustrazioni,
caratteri e altri elementi grafi ci. La lamina di
plastica è disponibile in un’ampia gamma di
colori e patine, oltre che con fi niture metal-
liche. Una lamina opaca può essere usata
per applicare un colore chiaro a uno sfondo
scuro; una lamina traslucida può essere adot-
tata per simulare una vernice. Viene anche
chiamata stampa a caldo.
Ing: FOIL STAMPING
Fr: DORURE
Ted: FOLIENPRÄGUNG
Sp: ESTAMPADO METÁLICO
Design: Emporio Adv
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A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
TAGLIO AL LASER
Processo attraverso cui un potente laser
guidato da un computer viene usato per inci-
dere o tagliare fogli di carta, legno, plastica e
persino alcuni metalli. Il taglio al laser è molto
preciso, e consente un maggiore livello di
complessità dei dettagli rispetto alla conven-
zionale fustellatura. Poiché non occorre una
matrice di metallo, per tirature molto piccole il
taglio al laser può risultare più conveniente e
più pratico. I costi possono crescere note-
volmente, invece, per lavori estremamente
dettagliati o se si devono utilizzare materiali
“diffi cili” come quelli che bruciano, fondono
facilmente o sono molto spessi.
Ing: LASER CUT
Fr: DÉCOUPE AU LASER
Ted: LASERSCHNITT
Sp: CORTE LÁSER
Design: Omniadvert
SURREALISMO
Movimento artistico europeo del periodo
compreso fra il 1920 e il 1930 incentrato su
intuizioni, sogni e inconscio, spesso espressi
tramite giustapposizioni sorprendenti o
inquietanti, illusioni ottiche, ed evidenti
violazioni delle leggi della fi sica. I grafi ci
trovarono ispirazione non solo nelle tante
tecniche usate dai surrealisti, ma anche nel
loro approccio sperimentale nel descrivere
lo spazio tridimensionale.
Ing: SURREALISM
Fr: SURRÉALISME
Ted: SURREALISMUS
Sp: SURREALISMO
Courtesy: Archivio Baroni, Milano e archivio Brunazzi
& Associati, Torino
STILE VITTORIANO
Stile decorativo utilizzato in architettura e
nel design, spesso molto ostentato, che
ebbe inizio in Inghilterra e conobbe una
vasta diffusione in buona parte dell’Europa
e dell’America, fra il 1820 e il 1900 circa. Lo
stile vittoriano fu una risposta alla Rivoluzione
industriale e agli eccessi che derivarono dal
passaggio dall’artigianato alla produzione di
massa. Designer e tipografi non riuscivano a
stare al passo con i progressi della tecnologia,
e il risultato fu spesso un caotico guazzabuglio
di diversi stili provenienti da epoche diverse.
All’inizio dell’era vittoriana, una grafi ca male
proporzionata con caratteri dal tratto pesante,
chiamati Fat Face, fu spesso usata per affi an-
care illustrazioni eseguite rozzamente. Caratteri
di dimensioni e stili diversi furono spesso
impiegati in un unico, sovraffollato layout.
Verso la fi ne di quel periodo, tuttavia, iniziò a
diffondersi un tocco più leggero e sofi sticato.
Ing: VICTORIAN
Fr: STYLE VICTORIEN
Ted: VIKTORIANISCHER STIL
Sp: VICTORIANO
Courtesy: Archivio Baroni, Milano e archivio Brunazzi
& Associati, Torino
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TESTATINA
Dispositivo tipografi co utilizzato per dividere un testo lungo nelle sue
sezioni principali, come ad esempio i titoli dei capitoli di un libro o
i titoli dei paragrafi di un dépliant o di un fascicolo. I titoli vengono
frequentemente composti con tutte maiuscole o con una combina-
zione di maiuscole e maiuscoletti, spesso in grassetto. I sottotitoli
vengono utilizzati per scomporre ulteriormente un testo in base alla
sua struttura organizzativa.
Ing: HEADING
Fr: TITRE
Ted: ÜBERSCHRIFT
Sp: TÍTULO
Design: Heads Collective
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TEXTURE
Qualità tattile percepita di un elemento
grafi co o di un layout. Sebbene la parola
texture (trama) descriva in genere attributi
tridimensionali, come quelli della superfi -
cie della carta, si usa anche per riferirsi a
simili qualità rappresentate o suggerite in un
lavoro grafi co bidimensionale. Vari pattern
e gradienti, ad es., possono dare l’impres-
sione di una texture, specialmente se posti in
contrasto con elementi lisci e uniformi. Anche
alcune tecniche di stampa, come la stampa
di un blocco, forniscono texture. Persino una
pagina di caratteri, con forti ritmi verticali e
orizzontali, ha una certa texture, determinata
dalla disposizione dei caratteri stessi; quando
questa è relativamente regolare in una pagina
o in un layout, il carattere possiede ciò che i
tipografi chiamano “buon colore”.
Ing: TEXTURE
Fr: TEXTURE
Ted: STRUKTUR
Sp: TEXTURA
Autore: Manuela Marchesan
TESTO/CARATTERI GIUSTIFICATI
Termine comunemente usato per descrivere
righe successive di caratteri che dipartono
dai punti lungo una linea di riferimento
immaginaria comune e che fi niscono lungo i
punti di un’altra. Tecnicamente, tutte le righe
dei caratteri sono giustifi cate, il che signi-
ca che ogni riga viene riempita per l’intera
lunghezza della sua misura da una com-
binazione di caratteri e spazi; la differenza
consiste nel decidere dove collocare gli spazi.
Ciononostante, l’espressione caratteri giu-
stifi cati è ormai utilizzata ovunque per riferirsi
ai casi in cui tutti gli spazi sono collocati tra
parole, spingendo i caratteri verso entrambe
le estremità della misura. Questo tipo di
giustifi cazione, specie quando usato per
una misura piccola, può a volte creare spazi
inopportuni, chiamati canaletti, che “scor-
rono” lungo un blocco di caratteri. Vedi anche
allineamento e H&J.
Ing: JUSTIFIED TYPE/TEXT
Fr: TEXTE JUSTIFIÉ
Ted: BLOCKSATZ
Sp: JUSTIFICACIÓN
Design: Armando Chitolina
TESTO/CARATTERI CENTRATI
Righe successive di caratteri allineati in
modo che il punto centrale di ogni riga
giaccia su una comune linea di riferimento.
Poiché i caratteri centrati richiedono una
modalità di lettura piuttosto innaturale, sono
generalmente riservati a biglietti da visita,
inviti e altri materiali contenenti poco testo.
Vedi anche allineamento.
Ing: CENTERED TYPE/TEXT
Fr: TEXTE CENTRÉ
Ted: MITTELACHSSATZ
Sp: TEXTO O TIPO CENTRADO
Agenzia di pubblicità: TECNOSTUDI
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TIPOGRAFIA
Termine usato per descrivere tanto l’arte e
la scienza della composizione tipografi ca,
quanto il prodotto che ne risulta. I tipografi
tengono in considerazione una serie di
questioni molto varie, da problemi generali
come la facilità di lettura del testo fi no ai
minimi dettagli, come la crenatura. Sebbene
la tecnologia digitale renda più facile che mai
la realizzazione di una tipografi a raffi nata,
essa forse non è più diffusa di quanto fosse
ai tempi dei caratteri in metallo fuso o della
fototipia, quando i tipografi erano costretti a
occuparsi di ogni particolare.
Ing: TYPOGRAPHY
Fr: TYPOGRAPHIE
Ted: TYPOGRAFIE
Sp: TIPOGRAFÍA
Design: Armando Chitolina
TINTA
Termine utilizzato per descrivere un colore
che è stato creato aggiustando la sua
luminosità grazie all’aggiunta di bianco.
Abbassando la luminosità di un colore grazie
all’aggiunta di nero, si produce una sfuma-
tura della stessa tonalità. Il termine tinta può
riferirsi anche alla densità dei punti sugli
schermi di mezzitoni usati nella stampa a
quattro colori. Un’area dello schermo ciano
coperto per il 60% con punti viene chiamato
tinta al 60%.
Ing: TINT
Fr: COULEUR DE FOND
Ted: TÖNUNG
Sp: TINTE
Design: Donna S. Atwood, www.atwooddesign.com
THUMBNAIL (MINIATURA)
Termine adottato per descrivere un piccolo
bozzetto, spesso di bassa qualità, usato
per comunicare rapidamente un concetto. I
thumbnail si utilizzano nei primi stadi di un
progetto come parte integrante del processo
grafi co; spesso il disegno fi nale emerge dalla
produzione di molti thumbnail sempre più
raffi nati. Il termine può anche essere usato
per riferirsi a immagini più piccole e a bassa
risoluzione, che servono come “riempipo-
sto” delle loro versioni ad alta risoluzione.
Una galleria di immagini online, ad esempio,
potrebbe mostrare dozzine di thumbnail in
una singola pagina web, per permettere una
rapida visualizzazione e un veloce carica-
mento della pagina. Tale pratica è diventata
così consueta che la semplice presenza di
thumbnail spesso serve a indicare agli utenti
l’esistenza di versioni ad alta risoluzione, che
possono essere ottenute semplicemente
cliccandovi sopra.
Ing: THUMBNAIL
Fr: CRAYONNAGE
Ted: DAUMENNAGELSKIZZE
Sp: MINIATURA
Agenzia di pubblicità: TECNOSTUDI
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